ARTRITE REUMATOIDE: UN PROBLEMA PER MIGLIAIA DI PERSONE

L’artrite reumatoide è una delle patologie più note e nel contempo meno conosciute fra la popolazione del nostro paese.

In famiglia o entro la propria cerchia di amici sempre più spesso si sente parlare di artrite reumatoide. Quanti di noi però, ne conoscono davvero le peculiarità? Frequentemente confusa con altri disturbi, l’artrite reumatoide rappresenta un problema per migliaia di persone. Come è possibile affrontarla? Ne discuteremo sotto.

Desideri avere qualche informazione in merito all’artrite reumatoide, ma non sai dove trovarle? Sei a conoscenza di che cosa si tratta, ma vorresti saperne di più? Qui potrai ottenere le risposte che tanto aspettavi. Scoprirai in che cosa consiste l’artrite reumatoide, le caratteristiche che la contraddistinguono e quali rimedi possono essere messi in atto per il suo contrasto.

N.B: questo articolo ha lo scopo di favorire la comprensione dell’artrite reumatoide e non è da intendere come sostituto del consulto medico. Raccomandiamo pertanto di rivolgersi al personale sanitario in caso di bisogno.

Approfondiamo allora l’artrite reumatoide.

Gli italiani malati di artrite reumatoide sono quasi mezzo milione, il 75% di sesso femminile.

Sono identificate col termine di artrite (letteralmente ‘articolazione dolorante’) più di cento patologie differenti, accomunate dalla caratteristica di determinare uno stato infiammatorio a livello fisiologico (Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità). Le diverse forme di artrite rientrano nella macro-categoria dei cosiddetti reumatismi, il principale fattore di disabilità nella popolazione adulta.

L’artrite reumatoide è una malattia cronica che interessa le articolazioni, in particolare la membrana sinoviale, il cui liquido va a nutrire la cartilagine e le ossa all’interno della capsula articolare. La sua infiammazione comporta la distruzione del tessuto cartilagineo e la conseguente erosione dell’osso adiacente.

L’artrite reumatoide è una patologia autoimmune che si manifesta quando le difese immunitarie (per motivi ignoti) iniziano ad attaccare il sistema articolare. Fattori genetici ed ambientali sembrano associati allo sviluppo dell’affezione. Anche alcuni farmaci, nondimeno, sembrano poter predisporre alla stessa. I sintomi dell’artrite reumatoide possono essere confusi con quelli dell’artrosi, la quale, tuttavia, è una malattia degenerativa che non ha origine autoimmunitaria.

Dolore, gonfiore e rigidità sono segni caratteristici della malattia, ma possono pure comparire astenia e stati febbrili. Distinguono la condizione dell’artrite reumatoide i disturbi alla mano (polsi e dita) ed il fatto che questa colpisce in modo simmetrico entrambi i lati del corpo. Il decorso della patologia può essere lieve o grave. In alcuni casi, le manifestazioni dolorose sono costanti, altre volte intermittenti (alternanza periodi di riacutizzazione e remissione).

L’artrite reumatoide interessa circa 400 mila pazienti in Italia ed è diffusa principalmente fra la popolazione femminile (Fondazione Veronesi).

La malattia ha conseguenze significative sotto il profilo emotivo. Fra le persone affette dalla problematica, ansia e depressione sono infatti sintomi comuni. L’artrite reumatoide ha anche pesanti ricadute dal punto di vista sociale: interferisce con le attività quotidiane del malato ed i costi sanitari correlati gravano quasi interamente sulle loro famiglie (ospedalizzazioni, esami diagnostici, terapie riabilitative o farmacologiche, assistenza domestica, ecc…).

A causa di una sintomatologia comparabile a quella di altre affezioni (e del fatto che la stessa varia da soggetto a soggetto), identificare l’artrite reumatoide risulta complicato. Ad oggi, non esiste inoltre alcun esame specifico per la diagnosi della condizione, che giunge di fatto per esclusione. Esami di laboratorio quali il Reuma test (ricerca del fattore reumatoide) sono funzionali alla conferma della prognosi medica.

L’attuale approccio di cura dell’artrite reumatoide ha l’obiettivo di ridurre lo stato infiammatorio (A), rallentare il processo di lesione dell’articolare (B), e migliorare la salute complessiva del malato (C). L’Iter convenzionale comprende cambiamenti nello stile di vita del malato, l’utilizzo di soluzioni farmacologiche (corticosteroidi, FANS e DMARDs) e programmi di trattamento fisioterapeutico. Anche l’opzione chirurgica non è esclusa.

Per quanto talvolta efficaci, tali strategie non si rivelano sempre risolutive. Laddove le pratiche tradizionali non apportano i benefici auspicati, può intervenire la medicina integrativa, come ad esempio la magnetoterapia che risulta particolarmente utile nella gestione dei problemi reumatici.

Sophia è tornata a correre! Grazie a Riccardo Ceccarelli (Formula Medicine) e la Magnetoterapia Amel Medical!

Sophia è tornata a correre! Grazie a Riccardo Ceccarelli (Formula Medicine) e la Magnetoterapia Amel Medical!

A seguito delle cure prestate dal Dottor Riccardo Ceccarelli, fondatore del centro Formula Medicine di Viareggio, mediante l’utilizzo della magnetoterapia di Amel Medical (Magnetology ANTIDOLOR®), Sophie Floersch ha effettuato il proprio ritorno ufficiale in pista! Ancora una volta col sorriso fra le labbra.

L’infortunio subito rischiava di comprometterle la carriera, ma Sophia Floersch non è quel genere di persona che si arrende senza combattere. Scampata alle peggiori conseguenze, la pilota tedesca, dopo essersi sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, si è rivolta al responsabile del Centro Studi Formula Medicine, il Dott. Riccardo Ceccarelli, per ritrovare la condizione fisica in vista della ripresa dell’attività agonistica.

Fra i maggiori esperti del settore, il Dott. Ceccarelli è un luminare nel campo della traumatologia sportiva ed ha collaborato nel corso del tempo con numerosi assi delle corse. Per la riabilitazione di Sophia, Ceccarelli non ha esitato a far ricorso a Amel Medical, prescrivendo alla giovane l’utilizzo di Magnetology®, Scienza della magnetoterapia (nello specifico il dispositivo Magnetology ANTIDOLOR®). Grazie al connubio fra Formula Medicine, the way to succeed e Magnetology®, Scienza della Magnetoterapia, Sophie Floersch ha potuto gestire al meglio il proprio infortunio, recuperando a tempo di record la forma perduta.

Una vicenda che ha toccato i cuori di molti, suscitando emozioni intense fra appassionati e non del mondo dei motori. Come ha riportato il Corriere della Sera, Sophia “[è stata] salvata dagli angeli, dal telaio della Dallara, dalle attenzioni del dottor Riccardo Ceccarelli, Il medico dei piloti, e dai macchinari di un’azienda veneta [la Amel ndr] che lei l’altro giorno ha voluto ringraziare con un post su Facebook”.

Negli ultimi giorni la campionessa è stata impegnata in una sessione di prove ufficiali a Monza, su una monoposto del team Van Amersfoort, per preparare il campionato Formula European Masters (Formula 3). L’inizio della sua rivincita personale sulla sfortuna.

Una ragazza d’oro ancor prima di essere una grande atleta: questa è Sophia Floersch. Formula Medicine, il Dott. Ceccarelli e Amel Medical si augurano per lei un futuro colmo di successi.

Attendiamo la tua prossima vittoria, Sophia!

 

Per provare GRATIS Magnetology® direttamente a casa tua, CONTATTACI OGGI: clicca sul link
PROVA SUBITO LA MAGNETOTERAPIA GRATIS A CASA TUA, PROVA AMEL

Sophia Floersch su Facebook: “Grazie ad Amel posso tornare in pista”

Sophia Floersch su Facebook: “Grazie ad Amel posso tornare in pista”

Riportiamo qui un importante fatto di cronica che ci riguarda da vicino: il ritorno in pista di Sophia Floersch. Sopravvissuta a Macao, ha rilanciato il Corriere della Sera link a indirizzo, Sophia è tornata a correre a tempo di record, “salvata dagli angeli, dal telaio della Dallara, dalle attenzioni del dottor Riccardo Ceccarelli, il medico dei piloti, e dai macchinari di un’azienda veneta che lei l’altro giorno ha voluto ringraziare con un post su Facebook”.

 

 

Un brutto incidente avvenuto il 18 novembre 2018 durante il Gran Premio di Macao di Formula 3, ha messo a dura prova la carriera della campionessa tedesca Sophia Floersch, pilota del team Van Amersfoort Racing.

La giovane tedesca, dopo un lungo e delicato intervento chirurgico per la lesione di una vertebra cervicale, ha completato il proprio percorso di recupero utilizzando il dispositivo medico ANTIDOLOR®, prescrittole dal Dott. Riccardo Ceccarelli. Il medico, specialista in Medicina dello sport, è anche fondatore del Centro Studi Formula Medicine di Viareggio (Lucca).

Sulla propria pagina Facebook, Sophia Floersch ha annunciato il prossimo rientro alle corse, ringraziando AMEL Medical e il Dott Ceccarelli per il sostegno e i risultati ottenuti.

 

“Non avrei mai pensato che ANTIDOLOR® avrebbe potuto consentirmi di guarire in così poco tempo”, ha postato Sophia su Facebook, ringraziando Amel per il supporto ricevuto.
Come rilancia Il Gazzettino, ma anche il Corriere della Sera, “a distanza di sole 10 settimane la giovane promessa dell’automobilismo internazionale è tornata a sorridere perché completamente guarita a tempo record”.
Una vittoria per lo sport, ma anche per l’intero settore della medicina traumatologica.
AMEL Medical, più volte ringraziata dalla campionessa, realizza dispositivi medici ad alto contenuto tecnologico da oltre 50 anni.

AMEL ha messo a punto Magnetology Medical System®, Scienza della Magnetoterapia. Questa è una metodica che utilizza in campo terapeutico la forza naturale dei magneti applicata alla salute delle persone. Sophia Floersch ha voluto più volte ringraziare l’azienda vicentina per il contributo fornito alla sua guarigione.

Una testimonianza come quella della campionessa Sophia Floersch, rappresenta, oltre che un motivo di orgoglio per Amel Medical, una prova tangibile di come la MAGNETOTERAPIA sia efficace nel trattamento dei dolori.

 

Per provare GRATIS Magnetology® direttamente a casa tua, CONTATTACI OGGI: clicca sul link
PROVA SUBITO LA MAGNETOTERAPIA GRATIS A CASA TUA, PROVA AMEL

 

 

Arriva il computer «Blue gene»

Curare l’osteoporosi in anticipo, limitando i danni che da questa malattia possono scaturire. Sarà presto possibile grazie a un computer ad alta definizione, il “Blue gene”, presentato dai ricercatori del Swiss federal institute of technology di Zurigo.

Lo strumento permette una visione ad altissima definizione delle ossa, consentendo una diagnosi anticipata dell’osteoporosi, fondamentale per prevenirne l’evoluzione.
L’osteoporosi, che oltre i 50 anni affligge una donna su 3 e un uomo su 5, è la patologia delle ossa più diffusa a livello mondiale, e colpisce 75 milioni di persone tra Usa, Giappone ed Europa. Oggi viene diagnosticata attraverso la misurazione di massa e densità ossea con i raggi x o con particolari tecniche di tomografia, in base ai quali i medici determinano la resistenza delle ossa. Metodi che, però, si sono rivelati poco precisi perché le ossa presentano al loro interno una massa spugnosa, fondamentale per stabilirne la resistenza, che non può essere calcolata con i tradizionali sistemi di misurazione.

I ricercatori di Meccanica e di Ingegneria dell`elaborazione e di Scienze informatiche dell`Eth di Zurigo hanno allora messo a punto con gli esperti di computer del Laboratorio di Ricerca Ibm di Zurigo uno strumento che calcolasse precisamente la resistenza delle ossa attraverso la massa spugnosa.
È tramite una mappa dinamica del calore – che mette in evidenza cambiamenti in base al variare dello sforzo – che il nuovo strumento mostra al medico fino a che punto le ossa sono in grado di sopportare il carico applicato, determinando così la fragilità ossea e quindi il limite oltre il quale potrebbero fratturarsi. In questo modo sarà possibile effettuare diagnosi precoci di osteoporosi, dando la possibilità ai malati di iniziare tempestivamente le cure.