IL MAL DI SCHIENA PUÒ ACCORCIARE LA VITA

Non solo un grande fastidio; il mal di schiena può essere un rischio per la vita. È quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista European Journal of Pain e realizzato congiuntamente dai ricercatori delle Università di Sydney (australia) e di Odense (danimarca).
Secondo gli scienziati coinvolti nell’indagine, il comune mal di schiena (altrimenti noto come lombalgia) e i frequenti disturbi alla cervicale accrescerebbero del 13% il tasso di mortalità,  favorendo l’insorgenza di patologie dell’apparato cardio-respiratorio come infarto e ictus.

Si tratta di una ricerca che rivoluziona l’approccio al dolore lombalgico. Sinora, si riteneva effettivamente che il mal di schiena rappresentasse solamente un fastidio, non certo un’effettiva minaccia. In realtà, il dolore alla colonna vertebrale (in special modo quello cronicizzato) può condizionare negativamente la salute della persona che ne viene colpita, compromettendone capacità funzionali e qualità di vita. La lombalgia, sotto questo profilo, interessa soprattutto i soggetti anziani, la cui struttura anatomica risulta indebolita dal trascorrere del tempo e dalla sedentarietà.

Lo studio evidenzia la necessità d’intervenire tempestivamente, e sopratutto con decisione, sulle patologie dolorose osteo-articolari, in modo da evitare rischi pericolosi. Una delle soluzioni più efficaci per porre in atto un’azione terapeutica efficace contro lombalgia e cervicalgia è quella di sottoporsi a cicli di magnetoterapia, una pratica scientificamente riconosciuta e clinicamente testata.

Una metodica, quella della Magnetoterapia, che trova sempre più conferme in ambito medicale, essendo impiegata nelle strutture di cura pubbliche e private. I vantaggi sono molteplici e vanno da un complessivo rafforzamento del sistema scheletrico alla diminuzione del dolore articolare, fino alla ricostruzione del tessuto osseo, con un’azione di contrasto dell’osteoporosi. Un trattamento non invasivo e di origine naturale per combattere i disturbi osteo-aticolari.

LOMBALGIA: IL MAL DI SCHIENA PATOLOGICO

Focus sul mal di schiena, altrimenti noto come lombalgia

“Ah…non sai che dolore alla schiena!” Chi di noi non ha mai pronunciato queste parole? Chiunque potrebbe immedesimarsi in questa situazione!

La lombalgia, il nome scientifico del mal di schiena aspecifico, è uno dei disturbi più conosciuti dagli italiani. Eppure la maggior parte di essi si limita a sopportare in silenzio il dolore, aspettando che passi da sé. Quando questo non accade, sarebbe invece bene intervenire e trovare una soluzione alla problematica.

Esistono molti rimedi per contrastare la lombalgia. In questo articolo cercheremo di prenderne in esame alcuni.

Prima di descrivere come è possibile trattare questo fastidioso disturbo, cerchiamo di comprendere innanzitutto che cosa si intende per lombalgia e da cosa può dipendere.  Vorresti avere qualche informazione sul mal di schiena patologico, ma non sai dove cercarle? Sei nel posto giusto!

Leggendo questo articolo scoprirai cos’è la lombalgia, da cosa è causata e come si può gestire il disturbo.

Premessa importante: ricordiamo che questo contenuto presenta solamente informazioni utili alla comprensione del problema. Per una diagnosi accurata invitiamo al consulto medico.

Detto ciò, possiamo cominciare: pronto a saperne di più sulla lombalgia e come contrastarla?

8 persone su 10 sono state colpite dalla lombalgia nel corso della propria vita

LOMBALGIA: LE STATISTICHE

La lombalgia è uno dei disturbi muscolo-scheletrici più comuni fra la popolazione adulta, con la più alta incidenza fra i 40 e i 50 anni di età. Il mal di schiena può interessare  entrambi i sessi. Le donne, tuttavia, sembrano essere maggiormente predisposte a sviluppare la problematica.

Sono 15 milioni gli Italiani che affermano di soffrire di mal di schiena. 

Secondo i dati del Ministero della Salute, circa l’80% della popolazione è colpito dalla lombalgia almeno una volta nella vita. Il disturbo, non a caso, rientra fra le maggiori cause di assenza dal luogo di lavoro. Il mal di schiena ha un’elevata incidenza sociale e economica: la lombalgia risulta in effetti la maggiore causa di disabilità sotto i 45 anni.

LOMBALGIA: COS’E’

Il termine lombalgia, con il quale viene identificato il comune mal di schiena, indica un dolore localizzato all’altezza della regione lombare, più precisamente alla parte bassa della colonna vertebrale. La lombalgia è una problematica estremamente diffusa, ma è anche un disturbo aspecifico: non si tratta infatti di una vera e propria malattia , quanto piuttosto di una manifestazione sintomatica che può essere ricondotta a diverse condizioni patologiche.

Essendo una struttura tanto mobile quanto complessa, la colonna vertebrale (e i segmenti che la compongono) è sottoposta quotidianamente a numerose sollecitazioni. Non stupisce, dunque, che esse possano favorire l’insorgenza di dolori e disturbi riconducibili alla lombalgia.

La lombalgia si distingue principalmente in due gruppi:

  • La lombalgia di origine vertebrale
  • La lombalgia di origine extra-vertebrale

Appartengono al primo gruppo le forme di lombalgia che derivano da processi degenerativi e/o patologie congenite quali discopatie, stenosi e malattie reumatiche. Rientrano invece nel secondo, gli stati patologici associati a disturbi viscerali o vascolari.

LOMBALGIA: LE CAUSE

Sono numerose le ragioni che si celano dietro un “banale” mal di schiena.

Di frequente, la lombalgia è riconducibile a un’eccessiva tensione o a un affaticamento del rachide. La situazione di stress può essere causata da sforzi eccessivi, carichi sproporzionati o posture inadeguate.

Alla base del mal di schiena  possono esservi stiramenti, contratture o distorsioni muscolari. Obesità e sedentarietà rappresentano condizioni predisponenti. Anche l’utilizzo di materassi di scarsa qualità rientra fra i fattori di rischio del mal di schiena.

Non di rado, la lombalgia è legata alla degenerazione dei dischi intervertebrali, giunzioni che mal sopportano le pressioni prolungate e i movimenti particolarmente bruschi. Concorrono comunque a questo processo l’invecchiamento e fattori meccanici.

N.B: Alcune patologie possono comparire in associazione con il mal di schiena: fra queste osteoartrite e artrite reumatoide.

LOMBALGIA: I SINTOMI

La lombalgia, ricordiamo, non è una malattia, bensì un sintomo che si palesa in modo continuo o intermittente. Il mal di schiena può essere presente a riposo oppure accentuarsi dopo uno sforzo fisico.

La principale manifestazione della lombalgia è certamente il dolore, che può essere acuto (se inferiore alle 4 settimane) o cronico (se si protrae per diversi mesi). Il dolore, in genere, cresce di intensità nel momento in cui vengono assunte determinate posizioni. Può anche irradiarsi agli arti inferiori (si parla in questo caso di sciatalgia). Quando il dolore si estende al fianco, potrebbe essere presente una compressione dei nervi spinali, originata da una protrusione discale o un’ernia.

Dolore a parte, è comunque bene notare che i disturbi associati alla lombalgia possono persistere per diverso tempo. Limitando fortemente i movimenti quotidiani, il mal di schiena compromette in modo significativo la qualità di vita.

In caso di dolori prolungati, l’adozione di pratiche non invasive come la magnetoterapia dovrebbe essere preferita al riposo assoluto.

LOMBALGIA: LA DIAGNOSI

Per identificare la causa primaria della lombalgia, l’anamnesi operata dal medico è la prima tappa. Tale indagine mira a escludere la presenza di patologie extra-vertebrali come fonte del problema.

L’esame obiettivo consente di valutare la condizione del paziente, indirizzandolo verso la cura migliore. Gli accertamenti clinici, che possono essere richiesti nei casi più gravi, comprendono radiografie, TAC e risonanze magnetiche.

LOMBALGIA: LA TERAPIA

Nel caso di disturbo aspecifico, il trattamento della lombalgia è puramente sintomatico. Per il trattamento delle lombalgie di origine extra-vertebrale si richiede di contro il consulto specialistico.

Una prevenzione indiretta del mal di schiena può essere realizzata correggendo difetti posturali o prestando attenzione a non effettuare movimenti scorretti. L’applicazione di ghiaccio rappresenta una misura altrettanto efficace. Anche lo svolgimento di una regolare attività fisica può essere d’aiuto.

Nelle situazioni di dolore acuto è utile la somministrazione di analgesici e antinfiammatori non steroidei, assunti per via orale o transcutanea (tramite cerotti medicati). Altri trattamenti utilizzati nel contrasto della lombalgia sono l’agopuntura e le iniezioni di cortisone, che è bene comunque non ripetere a lungo a causa dei potenziali effetti indesiderati. Analogamente, l’impiego di protesi discali non è esente da insuccessi e complicazioni, anche gravi.

In alcuni casi circoscritti (vd. rimozione dell’ernia del disco), è necessario il ricorso alla chirurgia. Tali interventi sono comunque poco frequenti, presentando un certo grado di rischio.

LOMBALGIA: COME INTERVENIRE

Sfortunatamente, le terapie convenzionali non rispondono sempre alle aspettative di chi soffre di mal di schiena. I rimedi farmacologici, per esempio, possono essere mal tollerati o provocare reazioni avverse. I disagi sono sempre dietro l’angolo.

Quando l’approccio tradizionale fallisce o non dà i risultati sperati, la medicina integrata può rappresentare la soluzione al mal di schiena cronico. Sotto questo profilo, il ricorso ai campi magnetici pulsati costituisce un rimedio particolarmente indicato per chi è colpito dalla lombalgia.

Laddove il dolore persiste e/o condiziona la qualità di vita del malato, una metodica sicura e priva di rischi quale la magnetoterapia risulta decisamente utile per il trattamento dei disturbi reumatici. Una soluzione pratica e non invasiva che è ora disponibile a livello domiciliare.

DOSSIER SALUTE - MAGNETOTERAPIA E TRAUMI MUSCOLARI

DOLORI E TRAUMI MUSCOLARI: LA MAGNETOTERAPIA

La magnetoterapia è una terapia strumentale che esercita un effettoScopri come affrontarlo con la magnetoterapia per un sollievo efficace e naturale. benefico su dolori e traumi muscolari.

I campi magnetici agiscono direttamente sulle cellule, stimolando la rigenerazione dei tessuti dopo gli eventi lesivi.

Grazie alla magnetoterapia si ottiene la normalizzazione delle attività elettriche alterate e il ristabilimento delle funzioni organiche.

 

La magnetoterapia  è una terapia  strumentale che sfrutta gli effetti del  magnetismo sull’organismo, con effetti benefici su dolori e traumi muscolari.

Tempi della magnetoterapia

Il ciclo terapeutico dura mediamente tra i 45 e 60 giorni, con sedute di terapia quotidiana. La magnetoterapia  non comporta rischi di sovradosaggio e può essere svolta durante il riposo, per mezzo del trattamento  notturno. 

Modalità 

La magnetoterapia viene applicata, mediante uno o più diffusori (solenoidi), direttamente sulla parte del  corpo da trattare. I suoi effetti variano in funzione di molteplici fattori. In linea generale, la  magnetoterapia riduce i tempi di guarigione nella misura del 50%. 

Campo di applicazione 

La magnetoterapia viene utilizzata da coloro che presentano fratture ossee, data la sua efficacia  nell’accelerare la formazione e la consolidazione del callo osseo. Inoltre, rientra nel programma di  riabilitazione di chi è colpito da malattie scheletriche quali osteoporosi o patologie reumatiche.

Contusioni 

Le contusioni sono lesioni traumatiche che interessano solitamente gli organi e i tessuti esterni.
Esistono
 diverse tipologie di contusioni: 

  • Ecchimosi – contusioni in cui lo strato superficiale dell’epidermide rimane integro e si verifica la rottura dei capillari sanguigni, con modesto stravaso emorragico.
  • Ematoma – contusioni dove ha luogo la rottura dei vasi sanguigni più grandi, con emorragia considerevole. La raccolta di sangue può rimanere circoscritta o toccare i tessuti circostanti.
  • Abrasione – contusioni caratterizzate da micro rotture degli strati più superficiali dell‘epidermide.
  • Escoriazione – contusioni che scendono in profondità e si accompagnano a modeste lesioni vascolari.

Magnetoterapia per le contusioni 

In caso di contusione, la magnetoterapia stimola la rigenerazione e la neuroregolazione delle attività  biochimiche tissutali. La magnetoterapia accelera i fenomeni riparatori attraverso un’azione biorigenerante,  antinfiammatoria e antiedematosa. 

Distorsioni 

Le distorsioni sono lesioni della capsula e dei legamenti articolari che si producono a seguito di traumi dovuti  a movimenti scomposti o scorretti. Nelle situazioni più gravi, i legamenti vengono strappati dal punto di  inserzione. Una distorsione può predisporre a futuri cedimenti e alla comparsa di artrosi. Magnetoterapia per le distorsioni 

La magnetoterapia agisce sulle distorsioni inducendo una risposta inibitrice sul dolore percepito. Per mezzo  della magnetoterapia si assiste ad un aumento della produzione di endorfine, sostanze che influenzano  la regolazione dei processi infiammatori. Ha luogo inoltre una diminuzione del danno locale, con la  normalizzazione della permeabilità vascolare e il riassorbimento dell’edema. 

Dolori muscolari 

I muscoli colpiti da dolore muscolare vengono percepiti come contratti e dolenti. I dolori muscolari possono  derivare da traumi, infezioni o reumatismi oppure essere dovuti ad affaticamento. Solitamente, i dolori  muscolari traggono origine da eventi incidentali e sforzi eccessivi. Possono costituire anche il sintomo di  specifiche condizioni patologiche. Si pensi a condizioni quali la polimialgia reumatica, la fibromialgia, il lupus  eritematoso sistemico e l’ipotirodismo. 

Magnetoterapia per i dolori muscolari 

Nell’eventualità di dolori muscolari, grazie alla magnetoterapia professionale, si ottiene una ripolarizzazione cellulare ed  una normalizzazione delle attività elettriche alterate. Ne consegue il ristabilimento delle funzioni organiche.  L’azione analgesica si esplica attraverso due vie: 

  • un aumento della produzione di endorfine,
  • una stimolazione diretta del sistema encefalo-ipofisario e delle surrenali.

Il parere dell’esperto 

Secondo Roberto Villa, fisioterapista, osteopata, T.d.R. e titolare del Centro FisioMed a Inveruno (MI),  “la magnetoterapia risulta efficace nella riduzione della sensazione di dolore e degli edemi (è molto efficace  sull’edema osseo). E’, inoltre, dotata di proprietà disinfiammatorie”. 

AntidolorPro di Amel Medical 

AntidolorPro, è il sistema professionale che  permette di contrastare i disturbi muscolari derivanti da patologie osteo-articolari, comodamente a casa e in completa autonomia. Il trattamento si integra  alle abitudini quotidiane e non comporta perdite di tempo. I dispositivi medici AntidolorPro sono pratici, maneggevoli e facili da utilizzare. Si tratta  di soluzioni ad alto contenuto tecnologico appositamente sviluppate per il  contrasto dei dolori muscolo-scheletrici. La magnetoterapia di Amel Medical è un  valido antidolorifico antinfiammatorio per la gestione dei disturbi quotidiani. 

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Apparecchi per magnetoterapia e osteoporosi: trattamento e benefici

Apparecchi per magnetoterapia e osteoporosi: trattamento e benefici

Come dimostrano numerose ricerche, gli apparecchi per magnetoterapia possono essere utilizzati per trattare l’osteoporosi in modo continuativo e diffuso. L’osteoporosi (letteralmente “porosità dell’osso”) è una malattia caratterizzata da una significativa riduzione della massa ossea (processo che ne condiziona la quantità), tanto quanto dall’alterazione dell’architettura dell’osso, che ne determina la qualità. Essendo più fragili della norma, le ossa di chi soffre di osteoporosi saranno esposte ad un maggiore rischio di fratture.

 

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FREDDO E DOLORI NON VANNO D’ACCORDO

Il freddo, specie se accompagnato dalla tipica umidità del periodo autunnale, non piace alle nostre articolazioni. Una realtà nota a chiunque. Quello che non tutti sanno, però, è che tale fenomeno sia dovuto a una istintiva reazione del corpo, il quale, essendo portato a mantenere la propria temperatura intorno ai 36°, per ripararsi dal freddo proveniente dall’esterno tende fisiologicamente a contrarsi.

L’irrigidimento di muscoli e tendini favorisce l’insorgenza di disturbi a carico del sistema osteo-articolare e un’improvvisa difficoltà a eseguire gesti semplici o movimenti abituali. Non è un caso che condizioni quali mal di schiena, cervicalgie e dolori al ginocchio compaiano proprio in questa fase dell’anno. Lo sanno bene coloro che sono affetti da artrite, artrosi e altre problematiche di natura reumatica.

Con l’abbassamento delle temperature, per usare una similitudine, accade nell’organismo ciò che avviene quando si tenta di avviare un’auto ferma da tempo: la messa in moto diventa un’impresa. Come in ogni macchina che si rispetti, infatti, anche gli “ingranaggi” del corpo umano possono bloccarsi, vuoi per ragioni endogene o per cause esogene, complicando sensibilmente lo svolgimento delle attività quotidiane.

Il trattamento dei dolori muscolo-scheletrici varia in funzione del livello percepito e della gravità della problematica da affrontare. Esistono diversi rimedi per il contrasto di questi disturbi. La medicina convenzionale, tuttavia, si limita in massima parte alla somministrazione di farmaci antinfiammatori, che possono presentare non poche controindicazioni.

Chi preferisce adottare soluzioni meno invasive e, soprattutto, prive di rischi per la salute, può ricorrere alla pratica della Magnetoterapia. Si tratta di una metodica di origine naturale capace di  accelerare il processo di ricostruzione dei tessuti ossei e contrastare gli stati dolorosi. Una forma di fisioterapia scientificamente riconosciuta e sempre più prescritta dai medici italiani.