Focus sul mal di schiena, altrimenti noto come lombalgia
“Ah…non sai che dolore alla schiena!” Chi di noi non ha mai pronunciato queste parole? Chiunque potrebbe immedesimarsi in questa situazione!
La lombalgia, il nome scientifico del mal di schiena aspecifico, è uno dei disturbi più conosciuti dagli italiani. Eppure la maggior parte di essi si limita a sopportare in silenzio il dolore, aspettando che passi da sé. Quando questo non accade, sarebbe invece bene intervenire e trovare una soluzione alla problematica.
Esistono molti rimedi per contrastare la lombalgia. In questo articolo cercheremo di prenderne in esame alcuni.
Prima di descrivere come è possibile trattare questo fastidioso disturbo, cerchiamo di comprendere innanzitutto che cosa si intende per lombalgia e da cosa può dipendere. Vorresti avere qualche informazione sul mal di schiena patologico, ma non sai dove cercarle? Sei nel posto giusto!
Leggendo questo articolo scoprirai cos’è la lombalgia, da cosa è causata e come si può gestire il disturbo.
Premessa importante: ricordiamo che questo contenuto presenta solamente informazioni utili alla comprensione del problema. Per una diagnosi accurata invitiamo al consulto medico.
Detto ciò, possiamo cominciare: pronto a saperne di più sulla lombalgia e come contrastarla?
LOMBALGIA: LE STATISTICHE
La lombalgia è uno dei disturbi muscolo-scheletrici più comuni fra la popolazione adulta, con la più alta incidenza fra i 40 e i 50 anni di età. Il mal di schiena può interessare entrambi i sessi. Le donne, tuttavia, sembrano essere maggiormente predisposte a sviluppare la problematica.
Sono 15 milioni gli Italiani che affermano di soffrire di mal di schiena.
Secondo i dati del Ministero della Salute, circa l’80% della popolazione è colpito dalla lombalgia almeno una volta nella vita. Il disturbo, non a caso, rientra fra le maggiori cause di assenza dal luogo di lavoro. Il mal di schiena ha un’elevata incidenza sociale e economica: la lombalgia risulta in effetti la maggiore causa di disabilità sotto i 45 anni.
LOMBALGIA: COS’E’
Il termine lombalgia, con il quale viene identificato il comune mal di schiena, indica un dolore localizzato all’altezza della regione lombare, più precisamente alla parte bassa della colonna vertebrale. La lombalgia è una problematica estremamente diffusa, ma è anche un disturbo aspecifico: non si tratta infatti di una vera e propria malattia , quanto piuttosto di una manifestazione sintomatica che può essere ricondotta a diverse condizioni patologiche.
Essendo una struttura tanto mobile quanto complessa, la colonna vertebrale (e i segmenti che la compongono) è sottoposta quotidianamente a numerose sollecitazioni. Non stupisce, dunque, che esse possano favorire l’insorgenza di dolori e disturbi riconducibili alla lombalgia.
La lombalgia si distingue principalmente in due gruppi:
- La lombalgia di origine vertebrale
- La lombalgia di origine extra-vertebrale
Appartengono al primo gruppo le forme di lombalgia che derivano da processi degenerativi e/o patologie congenite quali discopatie, stenosi e malattie reumatiche. Rientrano invece nel secondo, gli stati patologici associati a disturbi viscerali o vascolari.
LOMBALGIA: LE CAUSE
Sono numerose le ragioni che si celano dietro un “banale” mal di schiena.
Di frequente, la lombalgia è riconducibile a un’eccessiva tensione o a un affaticamento del rachide. La situazione di stress può essere causata da sforzi eccessivi, carichi sproporzionati o posture inadeguate.
Alla base del mal di schiena possono esservi stiramenti, contratture o distorsioni muscolari. Obesità e sedentarietà rappresentano condizioni predisponenti. Anche l’utilizzo di materassi di scarsa qualità rientra fra i fattori di rischio del mal di schiena.
Non di rado, la lombalgia è legata alla degenerazione dei dischi intervertebrali, giunzioni che mal sopportano le pressioni prolungate e i movimenti particolarmente bruschi. Concorrono comunque a questo processo l’invecchiamento e fattori meccanici.
N.B: Alcune patologie possono comparire in associazione con il mal di schiena: fra queste osteoartrite e artrite reumatoide.
LOMBALGIA: I SINTOMI
La lombalgia, ricordiamo, non è una malattia, bensì un sintomo che si palesa in modo continuo o intermittente. Il mal di schiena può essere presente a riposo oppure accentuarsi dopo uno sforzo fisico.
La principale manifestazione della lombalgia è certamente il dolore, che può essere acuto (se inferiore alle 4 settimane) o cronico (se si protrae per diversi mesi). Il dolore, in genere, cresce di intensità nel momento in cui vengono assunte determinate posizioni. Può anche irradiarsi agli arti inferiori (si parla in questo caso di sciatalgia). Quando il dolore si estende al fianco, potrebbe essere presente una compressione dei nervi spinali, originata da una protrusione discale o un’ernia.
Dolore a parte, è comunque bene notare che i disturbi associati alla lombalgia possono persistere per diverso tempo. Limitando fortemente i movimenti quotidiani, il mal di schiena compromette in modo significativo la qualità di vita.
LOMBALGIA: LA DIAGNOSI
Per identificare la causa primaria della lombalgia, l’anamnesi operata dal medico è la prima tappa. Tale indagine mira a escludere la presenza di patologie extra-vertebrali come fonte del problema.
L’esame obiettivo consente di valutare la condizione del paziente, indirizzandolo verso la cura migliore. Gli accertamenti clinici, che possono essere richiesti nei casi più gravi, comprendono radiografie, TAC e risonanze magnetiche.
LOMBALGIA: LA TERAPIA
Nel caso di disturbo aspecifico, il trattamento della lombalgia è puramente sintomatico. Per il trattamento delle lombalgie di origine extra-vertebrale si richiede di contro il consulto specialistico.
Una prevenzione indiretta del mal di schiena può essere realizzata correggendo difetti posturali o prestando attenzione a non effettuare movimenti scorretti. L’applicazione di ghiaccio rappresenta una misura altrettanto efficace. Anche lo svolgimento di una regolare attività fisica può essere d’aiuto.
Nelle situazioni di dolore acuto è utile la somministrazione di analgesici e antinfiammatori non steroidei, assunti per via orale o transcutanea (tramite cerotti medicati). Altri trattamenti utilizzati nel contrasto della lombalgia sono l’agopuntura e le iniezioni di cortisone, che è bene comunque non ripetere a lungo a causa dei potenziali effetti indesiderati. Analogamente, l’impiego di protesi discali non è esente da insuccessi e complicazioni, anche gravi.
In alcuni casi circoscritti (vd. rimozione dell’ernia del disco), è necessario il ricorso alla chirurgia. Tali interventi sono comunque poco frequenti, presentando un certo grado di rischio.
LOMBALGIA: COME INTERVENIRE
Sfortunatamente, le terapie convenzionali non rispondono sempre alle aspettative di chi soffre di mal di schiena. I rimedi farmacologici, per esempio, possono essere mal tollerati o provocare reazioni avverse. I disagi sono sempre dietro l’angolo.
Quando l’approccio tradizionale fallisce o non dà i risultati sperati, la medicina integrata può rappresentare la soluzione al mal di schiena cronico. Sotto questo profilo, il ricorso ai campi magnetici pulsati costituisce un rimedio particolarmente indicato per chi è colpito dalla lombalgia.
Laddove il dolore persiste e/o condiziona la qualità di vita del malato, una metodica sicura e priva di rischi quale la magnetoterapia risulta decisamente utile per il trattamento dei disturbi reumatici. Una soluzione pratica e non invasiva che è ora disponibile a livello domiciliare.